Le insolite Filippine

Dalle montagne al mare, a spasso nella natura.

07 febbraio 2024 - Gerry Filippi - 6 Min

                                                                                                                                   Le insolite Filippine

 

Nell’immaginario collettivo le Filippine non sono la prima scelta di un viaggio importante, del classico “viaggione”. E questo forse è il motivo per cui il turismo di massa non è ancora arrivato, tranne che in alcune aree che sono più alla moda come El Nido sull’isola di Palawan e Boracay.

Quello che posso dire sull’esperienza fatta in questo straordinario paese e che presenta diverse chiavi di lettura, tutte accomunate dall’estrema gentilezza e disponibilità della popolazione.


Manila, la capitale

La prima chiave di lettura è data dal riuscire a capire Manila, la capitale formata dall’unione di 6 città e 12 cittadine che formano insieme un agglomerato di oltre 16 milioni di abitanti, in cui Manila non è la maggiore.

La città ha due volti: uno sfavillante e luminoso del quartiere di Makaty, il quartiere dei grattacieli e dei locali, l’altro è il lungomare e l’area storica di Intramuros, racchiusa nelle possenti mura che culminano nel forte di Santiago. Intramuros è un po' la vetrina, come Makaty, della città. Musei, edifici storici come Casa Manila, le chiese. Tutto molto pulito e sobrio. Appena ci si allontana da questo luogo turistico il degrado assale la città. Decine di famiglie che vivono nelle aiuole spartitraffico o sotto gli edifici fatiscenti che costeggiano il lungomare, forse un tempo punto di forza della città. Decine anche di cani liberi di vagare per le strade. Traffico allucinante, smog, sporcizia e cattivi odori di ogni genere. Fili della corrente elettrica intrecciati in grovigli senza fine e centinaia di tuk tuk che sfrecciano incuranti delle regole della strada. Anche Makaty è così, ma almeno la sera dai rooftop la parvenza di normalità che si percepisce maschera tutta la povertà del giorno.

Non un’impressione positiva, infatti i turisti sono pochissimi perché la città ha poco appeal.


                                                                         

Le risaie ed i villaggi di Luzon

Dopo aver capito che la capitale non è ciò che ci si aspetta, dopo un viaggio di oltre 10 ore in pullman si arriva nel nord di Luzon, nei villaggi di montagna. Tutto un altro ambiente e clima. La temperatura è circa 10° più bassa ed il paesaggio offre la possibilità di ampi respiri. Arriviamo nella terra degli Ifugao, una popolazione delle montagne divisa in decine di tribù ognuna con caratteristiche e costumi diversi. Caratteristica di questa civiltà era la sepoltura in bare collocate lungo le pareti rocciose delle montagne. Tipico esempio il villaggio di Sagada. Più in altro erano piazzate, più il defunto era un soggetto da tenere lontano dal villaggio o inviso alla famiglia. Dopo l’arrivo del cristianesimo questa tecnica è stata sostituita con l’inumazione. Terra di tagliatori di testa e di guerrieri, pratica in uso fino al 1965. Infatti, il nonno della nostra guida era l’ultimo capo villaggio che ha visto mozzare una testa. Da Sagada a Banaue per visitare le spettacolari risaie patrimonio Unesco, in particolare quelle del villaggio di Batad, nei cui pressi soggiornavamo, e quelle di Bangaan. Due luoghi magici dove la natura e la forza di volontà dell’uomo hanno creato un paesaggio di una bellezza ed armonia disarmante. La caratteristica di queste risaie, protette, è che sono nate per la scoperta di sorgenti d’acqua che hanno consentito di sviluppare un sistema di coltivazioni che si sono espanse prima a macchia d’olio e poi organizzate in terrazzamenti murati. Nessuno schiavo è stato utilizzato e nessuna violenza fatta dalle famiglie dominanti per costruirle. Tutto il riso che viene prodotto non viene venduto, ma è destinato al consumo dei villaggi stessi. Bangaan poi è un gioiello immerso in una vallata da brividi. Qui anche la fisionomia dei volti delle genti era diversa rispetto a Manila. Povertà estrema, ma molta più dignità di vivere.

P.S: il turista non è ben visto dai contadini che lavorano nelle risaie, perché toglie loro solo tempo senza apportare benefici, dal momento che il riso è per proprio personale fabbisogno.


                                             

 

Cebu e le lagune di Coron


Perché scegliere Cebù? Questa isola la cui città provincia raggiunge i 19 milioni di abitanti e non appare diversa dalla capitale Manila?

La riposta è duplice: tarsi e squalo balena, ma andiamo per gradi.

Cebu city è una città enorme, ma ben strutturata. Il filo che la lega alla capitale è il traffico mostruoso e la insana sporcizia per le strade. Ciò che rende interessante una sosta in questa isola è la bellissima esperienza che si può avere nel visitare l’isola di Bohol. Una vera sorpresa. La nostra guida ci teneva a precisare come fosse pulita e ben tenuta la “loro” isola. Nessuna sporcizia, nessun mendicante, nessuno ai margini delle strade, un’università funzionante e l’85% della popolazione che lavora e mantiene la famiglia. Insomma, un modello da replicare.

Nel nostro itinerario da evidenziare la navigazione in battello lungo il fiume Loboc, il più pulito delle Filippine lungo un paesaggio da film, e la visita alla riserva dei tarsi, questi piccoli primati notturni, bellissimi, e più simili a dei pelouches che ad esseri viventi. Ultima chicca dell’isola le famose Chocolate Hills, delle formazioni a forma di coppa di budino rovesciate, formatesi milioni di anni fa emergendo dal mare. Un panorama insolito, ma senza ombra di dubbio imperdibile.

Altra tappa da segnare sul taccuino, l’appuntamento con il pesce più grande del mondo. A Oslob, lungo la costa sud occidentale di Cebu, tutte le mattinate sono in fermento perché già dalle prime luci dell’alba la macchina turistica si adopera per far si che le centinaia di turisti possano avere un incontro ravvicinato con lo squalo balena. Degli esperti si prendono l’impegno di pasturare ed attrarre queste bellissime creature sotto costa, in modo da soddisfare la curiosità della gente che smania di farsi un selfie con loro.

Al di là dell’aspetto ormai innaturale della vicenda, l’emozione di vedersi passare accanto o sotto questo essere enorme ma placido ed innocuo, fa passare in secondo piano ogni possibile risvolto etico. Sono delle creature tenere nonostante la mole, ed il cuore non può che battere forte alla loro vista.

Altra tappa da non tralasciare sono le cascate di Tumalog, un luogo magico che sembra essere uscito dalla " Terra di mezzo" di Tolkien.

                                            

 

Coron

Probabilmente meno famosa della blasonata Palawan, che con la località di El Nido è divenuta una meta gettonatissima negli ultimi anni, al pari di Boracay, Coron è un vero paradiso. Il turismo è presente e si vede l’impegno del governo a promuovere un’immagine pulita e sana dell’isola. Molto c’è da fare ancora, ma tra piccoli e ben integrati resort e decine di ristorantini, Coron sta emergendo bene.

Ciò che non può non saltare agli occhi e la sorprendente capacità organizzativa dei filippini, specie nei trasporti. Puntuali, efficienti, non sempre pratici (come non citare i famosissimi tuk tuk o i Jeepneys, un incrocio tra una jeep ed un furgone). Stesso discorso con i mezzi acquatici. Con le loro imbarcazioni, equilibrate sui lati dalle canne di bambù, raggiungono ogni estremità dell’arcipelago di Coron.

Da non perdere:

1)      I banchi corallini di Siete Pecados. Una serie di scogli affioranti che raccolgono una varietà corallina emozionante e stupefacente.

2)      L’isola di Bulog Dos e Malcapuya, dove le spiagge sono quelle paradisiache dei servizi fotografici più famosi. Sabbia bianca ed acqua trasparente, dai colori cangianti in al filtro del sole.

3)      Le twin lagoons ed il Barracuda Lake. Specie le prime sono di un fortissimo impatto. La bellezza naturale di queste formazioni rocciose a picco in un mare cristallino è talmente emozionante che è impossibile trattenersi dal tuffarvicisi dentro. La vetrina più bella che Coron possa offrire al visitatore.

                                                   

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