Cipro. Nel mito di Afrodite

L'isola che non ti aspetti

09 settembre 2022 - Gerry Filippi - 8 Min

Cipro non è la prima scelta tra le isole del mediterraneo, ma senza dubbio è una scoperta una volta visitata. E’un’isola strana, certo. Ha subito varie dominazioni, nei secoli passati e recenti, e le tracce sono ben visibili.

Superficie: 9250 kmq
Popolazione: circa 1 milione e 200 mila
Lingue: Greco e Turco
Capitale: Nicosia
L’isola dista circa 70 km dalla Turchia e 100 km dal medioriente.
Come dividere il soggiorno


La visita dell'isola può essere divisa in 3 aree:
1)    Area archeologica e i siti sul mare
2)    Area di montagna con i villaggi medievali e le chiese
3)    Area marittima, con le spiagge e le riserve marine


Area archeologica

La prima area è sicuramente Paphos che, oltre alla posizione nell’ovest dell’isola (che dopo abbiamo scoperto essere veramente strategica per una numerosa quantità di visite ed escursioni di diverso livello) è famosa nel mondo per i suoi siti archeologici, di cui alcuni patrimonio protetto dall’Unesco.
Il primo di questi è l’area di Nea Paphos (costo di ingresso € 4.50, quasi una vergogna a scriverlo) che si trova sul mare, proprio a ridosso della marina e del waterfront con ristoranti ed hotel in zona Kato Paphos.
Risalente all’epoca della dinastia dei Tolomei, il sito presenta come punte di diamante le ville romane di Dioniso, Aion, Teseo e Orfeo. La più bella è la prima di queste. All’interno spettacolari e ben conservati mosaici risalgono al II sec. a.C.
Sempre a Paphos il sito archeologico delle Tombe dei Re, a nord della città e sempre sul mare.

Costo ingresso: € 2.50



Si tratta di un complesso la cui costruzione risale al IV secolo a.C.  dove si pensa siano stati sepolti aristocratici dell’epoca. Le tombe, anch’esse patrimonio dell’Umanità, sono su un’area molto bella, paesaggisticamente parlando, e sono state scavate nella roccia viva. Alcune dispongono di colonnati in stile dorico ed affreschi. Il sito è in evoluzione continua perché gli scavi sono stati sistematici solo a partire dagli anni 70-80. Tutto intorno, man mano che ci si avvicina al mare, cumuli di sassi sono stati lasciati dai visitatori, forse per testimoniare la loro presenza, dando vita ad un paesaggio particolarissimo.
Tra i più importanti, ma non l’ultimo da raccontare, il sito archeologico di Kourion, nella località di Episkopi. La particolarità di questo sito, anch’esso sotto la protezione dell’Unesco, è innanzitutto la sua vastità. Risalente al periodo compreso tra il II ed il V secolo d.C., è collocato su una collina che domina il panorama sull'adiacente Kourion beach ed ospita un teatro classico in condizioni pressochè perfette, tant’è che continuano ad essere organizzate manifestazioni ancora oggi. Numerose le ville e le case di ricchi mercanti disseminate nell’aerea, addobbate da splendidi mosaici, alcuni dei quali in ottime condizioni, e meravigliose colonne di marmo.
Costo ingresso: € 4.50

      
                                       

Area di montagna

 Partendo da Paphos, in circa un’ora di strada, un percorso tra vigneti e salite e strade tortuose permette di raggiungere Tzelefos Bridge, il ponte veneziano in pietra più antico e bello di Cipro, situato a circa 440m di altitudine ed a 6 km dal villaggio di Agios Nikolaos. Il paesaggio è da film sulle crociate, perché il ponte, a navata unica e sotto cui scorre un ruscello dalle gelide acque, è immerso nella foresta e riporta alla memoria storici attraversamenti e soldati in armatura.


Seconda tappa il villaggio medievale di Kakopetria.
La storia o il racconto più accreditato sulle origini del nome deriva da un’abitudine delle giovani coppie di sposi a sedersi su una grossa pietra posta nei pressi del ponte. La leggenda narra che un giorno questa pietra rotolò su una delle coppie, da cui l’appellativo derivante dal greco di “pietra cattiva” (kakòs = cattivo).
 Arrivati a Kakopetria, la prima impressione è quella di un paesino incastrato tra le montagne, disabitato e triste.  In realtà, addentrandosi lungo le viuzze del centro storico del borgo, si nota come molte abitazioni sono occupate e vive. Molte piccole strutture ricettive, ma anche alcune case vuote. A circa 2 km dal paese si trova la chiesa di San Nicola del Tetto, una delle chiese bizantine risalenti all’XI secolo che sono iscritte nell’elenco dei beni posti sotto interesse dall’Unesco. Straordinari gli affreschi al suo interno ed il loro stato di conservazione (nessuna foto ammessa!). Anche gli esterni, con il custode a ricordarti del divieto di fotografare, sono tenuti benissimo, tanto è che da più l’impressione di essere una casa di campagna che non un luogo sacro.


Ci troviamo nel parco nazionale dei monti Trodoos, precisamente in quella che viene definita come una delle più belle foreste di cedri del Libano, al di fuori del Libano ovviamente. Ed è proprio qui che incontriamo uno degli altri siti protetti dall’Unesco. Il monastero di Kykkos, fondato nel periodo bizantino verso la fine del XI secolo, è uno scrigno di tesori, tra cui spicca l’icona della Vergine Maria, ospitata da più di 900 anni in questo luogo sacro, e che la tradizione vuole sia stata dipinta dall’apostolo Luca in persona. I coloratissimi affreschi che decorano l’imponente porta di ingresso e le navate interne al monastero fanno da cornice alla ricchissima dotazione nella cappella principale. I toni del blu e del giallo-oro, uniti proprio all’accesissimo oro (ottone o bronzo-dorato) degli ornamenti sacri, sono un trionfo di opulenza e luce, lontani da un turismo di massa, sbadato e chiassoso. Il silenzio delle sale si accompagna solo a qualche passo dei monaci o dell’abate, gentilissimi e disponibilissimi a rispondere alle domande dei visitatori mentre svolgono i loro lavori quotidiani.  Ancora più sù, alle spalle del monastero, sul monte Thronì, si erge il Trono della Santa Vergine di Kykkos, una costruzione esagonale a cui si accede tramite una passeggiata lastricata lunga 2km nel percorso di andata e ritorno.
Inutile dire che il panorama che si apre alla vista da lì su è notevole. Chilometri di foresta e di cedri a perdita d’occhio. Ottima anche la temperatura che, senza dubbio, è stata un toccasana rispetto alle visite più a bassa quota.

                                     

Area Marittima


Tra le spiagge o riserve marine da segnalare la famosissima Petra to Romiou o, per noi occidentali, lo scoglio di Afrodite. Secondo la leggenda cipriota, pare che proprio in questo luogo ed in queste acque avvolta da una schiuma bianca (prodotta da Urano quando recise i genitali al padre Crono, gettandoli nel mare e fecondandolo), nacque la Dea. Petra Tou Romiou, è una spiaggia di grossi ciottoli, tra l’altro dai colori e forme incredibili, con un mare dalle sfumature che vanno dal blu al verde con due magnifici ed imponenti faraglioni di roccia. Secondo la tradizione se a mezzanotte farete il bagno sotto la luna piena, nudi, nuotando intorno ai faraglioni, vi guadagnerete l'immortalità e l'eterna giovinezza. Noi non ci abbiamo provato, perché se l’acqua era gelida a mezzogiorno, figuriamoci a mezzanotte. Rinfrescante, meno male, causa il sole.
A breve distanza da Paphos esiste una località che si chiama Adonis Bath, cioè i bagni di Adone, il giovane diventato mito ed emblema della bellezza, oltre che un famoso modo di dire. Era il frutto della relazione incestuosa del re di Cipro Cinira e sua figlia Mirra, secondo i racconti. La meraviglia che si apre davanti ai nostri occhi è una pozza d’acqua dal tenue color turchese, attraversato da un albero il cui tronco funge da trampolino di lancio per tuffi, e la cui tranquillità è scalfita dal rumore della cascata che divide la pozza in due livelli. Oltre che dal vociare dei bagnanti. Costo ingresso di 10€, ma l’area offre anche delle cabine per cambiarsi, delle panche e tavoli, ed un piccolo bar per rifocillarsi.


Altro luogo con il prefisso “Bagni”: questa volta di Afrodite. Uno dei luoghi più visitati dell’isola, ma anche uno dei più tristi. Si tratta di una località posta all’ingresso del parco nazionale della penisola di Akamas, altro non è che un acquitrino dove la tradizione vuole che la dea si immergesse per le sue abluzioni quotidiane. Molto più interessante tutta la costa circostante, a cominciare dal parco nazionale, che prevede alcuni percorsi di trekking, le spiagge e la blue lagoon, un posto incantevole raggiungibile solo in barca.
Il trekking nelle gole di Avakas, un canyon creatosi come una spaccatura tra due lati della montagna che prevede un percorso tra acqua, con pareti grondanti e ruscello quasi asciutto, muschi, alghe e massi scivolosissimi è, invece, qualcosa di imperdibile. L’impresa, in realtà, è stata dapprima quella di arrivarci. Una strada di circa 11 km percorsa in 1 h e mezza tra buche (crateri direi), sterrato, aride campagne e letti di fiume che mi hanno fatto ringraziare tutti gli dei dell’Olimpo per avere noleggiato un’auto con fondo alto.
Consiglio spassionato: le prime ore del mattino o il tardo pomeriggio, perché il luogo è molto umido ed afoso, per cui una temperatura più fresca aiuta tantissimo.


Spostandosi dal lato opposto dell’isola, ad est, appena sotto il sito di Kurion si trova l’omonima Kurion beach, lunga e piatta spiaggia, attrezzata anche con ombrelloni e lettini dai prezzi modici e con ottimo ristorante e stabilimento balneare. Sulla punta est più estrema si può fare un tuffo nelle chiare acque di Protaras.
La spiaggia è veramente ben tenuta, organizzatissima e senza dubbio da preferire a quelle di Ayia Napa, ben più famosa, anche secondo i gusti degli stessi ciprioti. L’idea è quella di una Miami, con grosse strutture direttamente sul mare, ma con tanti servizi a disposizione, sia degli hotel che pubblici, ed un mare da fare invidia a molte località blasonatissime nel mondo. Anche qui i costi sono sempre di 2,50€ al pezzo (ombrelloni e lettini) ed anche qui la scelta del posto è libera, anche perché gli ospiti degli hotel difficilmente occupano un posto in spiaggia, avendo a disposizione quelli nei giardini della struttura.
Il promontorio di Capo Greco, un’area naturalistica situata nella punta più a est dell’isola presenta anche paesaggio arido, tipico mediterraneo. Ciò che attrae maggiormente sono le calette stupende lungo la costa, la possibilità di fare una passeggiata sulla parte alta, che è più un trekking, e da cui la vista è superba. Sosta imprescindibile diventano le grotte situate nel parco. Sono uno degli spot più fotografati dell’isola, una vera cartolina ricordo della vacanza. Per non parlare poi del tramonto. Probabilmente il migliore punto di osservazione per scattare le foto durante le golden hours.

                             

Vita Notturna

Sia Paphos che Aya Napa e Protaras offrono una night life degna di una località turistica efficiente, ma ciò che non ti aspetti è Limassol, una città moderna che ha riqualificato tutto il suo lunghissimo lungomare e che ha il suo punto di forza nella nuovissima area della Marina, il porto turistico nuovo, dove ristoranti, caffetterie e locali per la sera fanno da traino alla vita sociale della città. Tanto buon gusto per una clientela sicuramente di buon livello. Molte aree parcheggio, anche in palazzi adibiti solo a questo scopo e tanta organizzazione.
La strada Genethliou Mitella, che parte dalla cattedrale, è un susseguirsi di antiche e nuove locande, locali extra cool e birrerie molto gettonate. Wine bar di livello e tantissima buona musica. Una via del ritrovo serale della città dove la sensazione è proprio quella del “vivere bene”.
Resoconto del viaggio: Cipro non è un paese per giovani. Se si volesse fare un viaggio culturale, la quantità di siti, anche molto importanti, è sicuramente molto elevata ed in un ottimo stato di conservazione ed organizzazione. Anche la natura ha il suo perché.
Cipro non è un paese per vecchi. Se si dovesse solo guardare all’aspetto della vitalità sociale della nazione luoghi come Limassol, Ayia Napa ma anche Paphos sono dei richiami fortissimi per un’età media molto bassa e rumorosa.
La virtù sta nel mezzo, per cui Cyprus is approved!

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